Inno alla eMTB

FlatSix

Ebiker ex novello
11 Aprile 2017
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Lecco
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Bici
Specialized Stumpjumper 1987 - Cannondale Moterra 1 LT
'Accidenti, che ore sono?!' mi chiedo mentro mi agito nel letto.
Un'occhiata al cellulare mi dice che sono le 5:30, intravvedo il chiarore dell'alba.

Non riesco più a riaddormentarmi.
Venerdì sera ho ritirato la mia eMTB nuova fiammante e, come un bimbo la mattina di Natale, non stò più nella pelle.
Consulto il radar meteo, non promette nulla di buono.
Scendo in giardino, fa freddo, le mie montagne sono immerse in un cielo plumbeo, minaccioso.

Mentre mi dirigo in garage per preparare la bici, inevitabilmente riaffiora il ricordo dell'ultima uscita seria in MTB risalente alla prima metà degli anni 90, poco prima di lesionarmi un legamento, perdere un menisco e avere due figli.
Da allora la bici è stata solo sofferenza, una serie di coiti interrotti, fino a quando ho appeso letteralmente la bici al chiodo.
Ero stanco di dover tornare indietro col ginocchio in fiamme dopo poche centinaia di metri di dislivello, stanco di sfiancarmi nell'inutile tentativo di tenere il passo degli amici scapoloni con troppo tempo libero per allenarsi.

Studio ogni dettaglio della bicicletta, regolo le leve dei freni, del cambio, smanetto con il Purion, faccio le poche decine di metri del vialetto avanti ed indietro.
Osservo le forcelle del mostro, sono grandi quanto quelle del Caballero che avevo da ragazzo negli anni 70 e frena pure meglio...
A fianco c'è la mia vecchia Stumpjumper del 1987: è ancora efficiente ma il confronto è tecnicamente impietoso.
Poco importa, per me la MTB è sempre stata emozione e vedere i segni sul vecchio telaio delle cadute mi riporta in un lampo alle litigate degli anni 80 con gli addetti agli impianti di risalita della Valtellina che non volevano farci salire sulle funivie, alle discese dal Carosello di Livigno con la Fruit di cotone, i pantaloncini da windsurf, le Adidas da tennis e i freni cantilever fumanti, ai tremendi ghiaioni di Bormio 3000, agli ingarellamenti a uomo perso in discesa con gli amici, alla prima MTB piegata in due per non essere riuscito a rallentare in un discesone in Val Federia infilandomi a cannone in un canale di convogliamento dell'acqua.

I dolci ricordi della gioventù si infrangono contro la maturità del cinquantenne, contro una forma fisica non propriamente ottimale e gli acciacchi di un passato di attività sportiva senza riguardo.
Nel pomeriggio il cielo schiarisce, la temperatura sale insieme alla mia voglia di collaudare la nuova bici ipertecnologica.
La carico in auto e mi dirigo verso uno sterrato jeeppabile che conosco bene, pochi chilometri di salita su fondo ghiaioso compatto che porta ad un alpeggio in Valsassina, sotto il monte Due Mani.
Sono arrugginito, sono solo, sono fuori forma, meglio iniziare con una cosa facile facile.
Oltre tutto non devo collaudare solo la bici, ma anche l'abbigliamento tutto nuovo, dal casco alle scarpe.

Attacco la salita in Tour, dopo trecento metri la strada che ricordavo carrabile senza problemi si rivela tutta rotta, un misto di roccia ancora umida, foglie autunnali bagnate che nascondono i canali scavati dall'acqua: iniziamo bene...

Passo in Sport, il motore mi facilita decisamente la vita compensando la mia innegabile carenza muscolare.
Dopo un paio di chilometri i muscoli si scaldano, riaffiorano la tecnica e gli automatismi che temevo di avere irrimediabilmente perso, trovo una cadenza accettabile, il respiro si stabilizza.
Il timore ormai è passato, l'odore primaverile del bosco umido mi riporta prepotentemente indietro di trent'anni ed ad un tratto...
Eccola! E' lei, è l'emozione!
E' quella che da ragazzo mi spronava a pedalare e faticare per superare quell'ultimo strappo, l'ultima costa, per raggiungere quel panorama che sapevo essere mozzafiato nel silenzio della natura.

Mi rendo conto che da qualche minuto sto salendo come un razzo grazie all'assistenza Turbo; sullo scassato la bici diventa nervosa, le pietre smosse ed umide compromettono l'aderenza.
Chi se ne frega, riduco l'andatura, la ruggine inizia ad andarsene per lasciare posto al divertimento.

Raggiungo l'alpeggio e mi porto in costa per godere del panorama.
Il cielo si è ulteriormente schiarito e dal costone salgono le prime raffiche dell'attività termica.
Sono sudato e fisicamente provato, chi era quello che diceva che con la eMTB non si fatica ??
Ma non importa, ho la consapevolezza di aver trovato il modo di riassaporare quelle sensazioni che avevo (quasi) dimenticato.

Mente mi pregusto la discesa, è d'obbligo scattare la foto ricordo.



Calzo ginocchiere, gomitiere e mi infilo nel pratone sottostante.
Sono impacciato e titubante, ma 160 mm di forcella e ammortizzatore uniti ad una gommatura ed una rigidità del telaio degni di una moto mi danno una grande sicurezza.
Non mollo troppo i freni, mi tengo del margine di sicurezza, ma riesco a mettere le ruote esattamente dove voglio, evitando alcuni massi affioranti nell'erba.
Raggiungo la strada, la pendenza rende inutile il motore, la bici è molto precisa, ma mi rendo conto che la pressione delle gomme è troppo alta.
Sgonfio un pochino e la bici migliora ancora.
Gli avambracci non sono più abituati a questi fondi scassati e dopo qualche chilometro mi irrigidisco.
Poco male, i freni sono da rodare, non c'è il cronometro e poi sono felice, se vado più lento posso godermi il momento più a lungo.

Raggiungo l'auto, mentre mi cambio un biker mi passa a fianco e per un attimo incrociamo lo sguardo: è una frazione di secondo, ma tanto basta per percepire la naturale complicità di chi intuisce la soddisfazione di una bella giornata negli occhi dell'altro.

Pulisco sommariamente la bici, ripongo l'abbigliamento infangato, torno a casa stanco e rilassato.
Un boccone veloce, poi corro alla tastiera per condividere con chi può capire la felicità di questa giornata.

Questa settimana lavorativa sarà lunga, molto lunga...
 

silverloren

Ebiker espertibus
15 Settembre 2016
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Asti
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Complimenti e ben tornato !
Chi non prova non può capire la tua felicità che condivido in pieno.
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vicma56

Ebiker celestialis
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EXC10 Dh
Complimenti per il bellissimo poema che mi ha fatto rivivere le mie sensazioni...
Auguri ...perché da oggi hai dimezzato la tua età....(solo con l'ebike però ..non il resto)
 
Ultima modifica:

silverloren

Ebiker espertibus
15 Settembre 2016
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Ps up:
Perché riporti l'intero poema ...è evidente che rispondi al titolare.

Vedo usata molto spesso questa abitudine che appesantisce inutilmente i tred.
.... ...boh! [emoji79][emoji15][emoji12] [emoji24] [emoji24] [emoji24]

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Bartbike

Ebiker celestialis
23 Aprile 2017
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Mondraker Dusk r
Bello, bravo ci hai voluto al tuo fianco dal risveglio fino alla doccia stanco ma felice e con la voglia di ricominciare già L indomani...queste sono le sane passioni che rendono un signor qualunque, un uomo!
 
R

robysan

Guest
Eeeeeee........... con il Caballero avevi la forca da dia.30 e una corsa di 120mm.
Adesso ti piace "vincere" facile! :joy: