Ipotesi di nuovo tipo di assistenza "risparmiaenergia"

Zappaterra

Ebiker velocibus
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Camber, Stambek, Haibike fullseven.
Ciao. Mi è venuto in mente che, fra un po' di tempo, ci potrebbero propinare un nuovo tipo di assistenza elettrica non continua, ma bensì ad andamento sinusoidale per risparmiare energia soprattutto in salita. E far durare di piu' la carica delle nostre batterie. Ne guadagnerebbe l'autonomia della bici.

Vediamo, ci vuole un po' di pazienza:
Le bici, quando pedalate, non hanno velocità costante. Per quanto ci sforziamo di "pedalare rotondo", spingiamo sempre di più quando il pedale è davanti e meno nei punti morti (pedale disopra o disotto).
Questo porta il mezzo ad avere una continua accelerazione-decelerazione con frequenza di circa 2,5 hertz pedalando poco sotto alle 80 battute al minuto.
Il fenomeno è ben visibile se abbiamo un faro led al quale si possa ridurre la potenza. Per ridurre la potenza di un led lo si fa di solito lampeggiare a una frequenza abbastanza alta da ingannare il nostro occhio, facendogli percepire una illuminazione continua. Se però guardiamo il disegno del battistrada della nostra bici a diverse velocità ci accorgeremo che si comporta come lo stroboscopio presente sui giradischi per regolarne la velocità. Se siamo fortunati, ad una certa velocità vedremo il nostro battistrada come se la ruota fosse ferma. (Col mio fanale ciò accade a circa 17 km/h)
Ora possiamo notare che il nostro battistrada non sta perfettamente fermo, bensì si muove avanti-indietro con la stessa frequenza della nostra pedalata. Questo proprio perché la velocità della nostra bici non è costante ma, come dicevamo, accelera e decelera continuamente.
Ciò, unito al fatto che ci troviamo in quello che un fisico definirebbe un "campo non conservativo", ci fa consumare inutilmente una certa quantità di energia che potremmo risparmiare se avessimo un andamento a velocità costante.
Il fenomeno è maggiormente visibile se stiamo procedendo a bassa velocità in salita.
Per il suddetto motivo i ciclisti hanno sempre trovato un gran conforto a spingere bici, ma soprattutto ruote, leggere. Oltre a mandare "in alto" tutta la massa del mezzo, la devi fare anche accelerare e decelerare più di due volte al secondo.

Veniamo finalmente alla nostra MTB assistita.
Pensiamo di pedalarla in salita senza motore. La situazione è imbarazzante rispetto ad una normale MTB leggerina. La bici è pesante, le ruote , di solito, due macigni tipo bici dei Flintstones. Se avete maniera di controllare col fanale-stroboscopio vedrete che la accelerazione-decelerazione è marcata. A ogni colpo di pedale dobbiamo fare i conti con l'inerzia della massa "bici + noi sopra" e col momento d'inerzia delle ruote macigno. Buttiamo via un mucchio di energia in quanto essendo un campo non conservativo non ci restituisce, decelerando, tutta l'energia che abbiamo fornito accelerando. Ce ne restituirà sempre meno seguendo una curva di isteresi.

Cercando di pedalare rotondo la situazione migliora, se però non siamo abituati a farlo, andremo a richiamare muscoli che di solito usiamo poco. In breve le gambe vanno in crisi e ricominciamo a pedalare come un bicilindrico della Guzzi. Una botta di qua e una di là, una di qua e una di là.......
Accendiamo ora il motore elettrico con un po' di assistenza e vediamo che le continue variazioni di velocità si riducono un po' di ampiezza. Questo perché al nostro pedalare "a due cilindri" sommiamo il motore elettrico che ha un tiro costante e non ad andamento sinusoidale. Continuiamo comunque a gettare una parte di energia inutilmente.

Da qui la mia idea. Se il regolatore, invece che fornire corrente costante al nostro motore la fornisse con andamento sinusoidale, sincronizzata si con la nostra pedalata ma sfalsata di mezzo periodo dalla medesima, avremo annullato le continue accelerazioni e decelerazioni del nostro mezzo. Avremmo annullato in questo modo le perdite dovute al fastidioso "campo non conservativo" nel quale andiamo a muoverci.
Questo si tradurrebbe in una pedalata molto più gradevole e redditizia, meno faticosa e aumenterebbe al tempo stesso l'autonomia della nostra batteria.

Gli elementi per fare un tipo di assistenza del genere direi che in una bici moderna ci sono tutti. Un torsimetro che misura, moltissime volte al secondo, lo sforzo che imprimiamo sui pedali. Da questo, un software puo' individuare la frequenza di pedalata, la sua fase (dove sono i massimi e dove i minimi) e anche qual è la differenza di coppia fra i picchi max e min della pedalata.
Come conseguenza puo' costruire una curva di erogazione corrente ideale da mandare al motore per avere una trazione pedale+motore che faccia avanzare in maniera lineare la bici. Evitando i continui cambiamenti di velocità che avvengono, dicevamo, più di due volte al secondo. L'hardware mi sa che c'è tutto, basterebbe il software. Purtroppo il sistema, come dicevamo altrove, è sempre chiuso.

Magari fra un po' di tempo salta fuori un tipo di assistenza del genere. A quel punto potrei dire "ve lo avevo detto......!".
Sarebbe bello fosse ricordata come la "assistenza Zappaterra" :)
A questo punto, se siete stati tanto eroi da leggere fin qui, potete anche darmi del pazzo. :)
 
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Ciao. Mi è venuto in mente che, fra un po' di tempo, ci potrebbero propinare un nuovo tipo di assistenza elettrica non continua, ma bensì ad andamento sinusoidale per risparmiare energia soprattutto in salita. E far durare di piu' la carica delle nostre batterie. Ne guadagnerebbe l'autonomia della bici.

Vediamo, ci vuole un po' di pazienza:
Le bici, quando pedalate, non hanno velocità costante. Per quanto ci sforziamo di "pedalare rotondo", spingiamo sempre di più quando il pedale è davanti e meno nei punti morti (pedale disopra o disotto).
Questo porta il mezzo ad avere una continua accelerazione-decelerazione con frequenza di circa 2,5 hertz pedalando poco sotto alle 80 battute al minuto.
Il fenomeno è ben visibile se abbiamo un faro led al quale si possa ridurre la potenza. Per ridurre la potenza di un led lo si fa di solito lampeggiare a una frequenza abbastanza alta da ingannare il nostro occhio, facendogli percepire una illuminazione continua. Se però guardiamo il disegno del battistrada della nostra bici a diverse velocità ci accorgeremo che si comporta come lo stroboscopio presente sui giradischi per regolarne la velocità. Se siamo fortunati, ad una certa velocità vedremo il nostro battistrada come se la ruota fosse ferma. (Col mio fanale ciò accade a circa 17 km/h)
Ora possiamo notare che il nostro battistrada non sta perfettamente fermo, bensì si muove avanti-indietro con la stessa frequenza della nostra pedalata. Questo proprio perché la velocità della nostra bici non è costante ma, come dicevamo, accelera e decelera continuamente.
Ciò, unito al fatto che ci troviamo in quello che un fisico definirebbe un "campo non conservativo", ci fa consumare inutilmente una certa quantità di energia che potremmo risparmiare se avessimo un andamento a velocità costante.
Il fenomeno è maggiormente visibile se stiamo procedendo a bassa velocità in salita.
Per il suddetto motivo i ciclisti hanno sempre trovato un gran conforto a spingere bici, ma soprattutto ruote, leggere. Oltre a mandare "in alto" tutta la massa del mezzo, la devi fare anche accelerare e decelerare più di due volte al secondo.

Veniamo finalmente alla nostra MTB assistita.
Pensiamo di pedalarla in salita senza motore. La situazione è imbarazzante rispetto ad una normale MTB leggerina. La bici è pesante, le ruote , di solito, due macigni tipo bici dei Flintstones. Se avete maniera di controllare col fanale-stroboscopio vedrete che la accelerazione-decelerazione è marcata. A ogni colpo di pedale dobbiamo fare i conti con l'inerzia della massa "bici + noi sopra" e col momento d'inerzia delle ruote macigno. Buttiamo via un mucchio di energia in quanto essendo un campo non conservativo non ci restituisce, decelerando, tutta l'energia che abbiamo fornito accelerando. Ce ne restituirà sempre meno seguendo una curva di isteresi.

Cercando di pedalare rotondo la situazione migliora, se però non siamo abituati a farlo, andremo a richiamare muscoli che di solito usiamo poco. In breve le gambe vanno in crisi e ricominciamo a pedalare come un bicilindrico della Guzzi. Una botta di qua e una di là, una di qua e una di là.......
Accendiamo ora il motore elettrico con un po' di assistenza e vediamo che le continue variazioni di velocità si riducono un po' di ampiezza. Questo perché al nostro pedalare "a due cilindri" sommiamo il motore elettrico che ha un tiro costante e non ad andamento sinusoidale. Continuiamo comunque a gettare una parte di energia inutilmente.

Da qui la mia idea. Se il regolatore, invece che fornire corrente costante al nostro motore la fornisse con andamento sinusoidale, sincronizzata si con la nostra pedalata ma sfalsata di mezzo periodo dalla medesima, avremo annullato le continue accelerazioni e decelerazioni del nostro mezzo. Avremmo annullato in questo modo le perdite dovute al fastidioso "campo non conservativo" nel quale andiamo a muoverci.
Questo si tradurrebbe in una pedalata molto più gradevole e redditizia, meno faticosa e aumenterebbe al tempo stesso l'autonomia della nostra batteria.

Gli elementi per fare un tipo di assistenza del genere direi che in una bici moderna ci sono tutti. Un torsimetro che misura, moltissime volte al secondo, lo sforzo che imprimiamo sui pedali. Da questo, un software puo' individuare la frequenza di pedalata, la sua fase (dove sono i massimi e dove i minimi) e anche qual è la differenza di coppia fra i picchi max e min della pedalata.
Come conseguenza puo' costruire una curva di erogazione corrente ideale da mandare al motore per avere una trazione pedale+motore che faccia avanzare in maniera lineare la bici. Evitando i continui cambiamenti di velocità che avvengono, dicevamo, più di due volte al secondo. L'hardware mi sa che c'è tutto, basterebbe il software. Purtroppo il sistema, come dicevamo altrove, è sempre chiuso.

Magari fra un po' di tempo salta fuori un tipo di assistenza del genere. A quel punto potrei dire "ve lo avevo detto......!".
Sarebbe bello fosse ricordata come la "assistenza Zappaterra" :)
A questo punto, se siete stati tanto eroi da leggere fin qui, potete anche darmi del pazzo. :)

Guarda che i motori delle ebike (qui è il Bosch) già lo fanno:

37862676844_2fffbd5e4e_z.jpg
 
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steu851

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Il motore impulse aveva (ne parlo al passato perché mi pare scomparso) un sistema per integrare la mancanza di spinta umana nei punti morti

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Zappaterra

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Guarda che i motori delle ebike (qui è il Bosch) già lo fanno:

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Poco male, avrei scoperto una cosa senza saperla.
Quello che riporti qui del Bosch mi sembra comunque un'altra cosa. Non parla di sfasatura col ritmo di pedalata.
Il pwx direi che non ha comunque un ritmo sfasato, in quanto la variazione di ritmo in salita rimane visibile.
Quello che dice Steu si avvicina a quel che intendevo.
Ma non ho mai letto da nessuna parte che ci sia un sistema per mantenere costante la velocità.
Come conseguenza secondaria ci sarebbe anche una forte riduzione del bobbing sospensione posteriore per la parte dipendente dal tiro catena.
 
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Nicotrev

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Poco male, avrei scoperto una cosa senza saperla.
Quello che riporti qui del Bosch mi sembra comunque un'altra cosa. Non parla di sfasatura col ritmo di pedalata.
Il pwx direi che non ha comunque un ritmo sfasato, in quanto la variazione di ritmo in salita rimane visibile.
Quello che dice Steu si avvicina a quel che intendevo.
Ma non ho mai letto da nessuna parte che ci sia un sistema per mantenere costante la velocità.
Come conseguenza secondaria ci sarebbe anche una forte riduzione del bobbing sospensione posteriore per la parte dipendente dal tiro catena.

Però, per mantenere costante la velocità dovrebbe spingere di più quando manca la spinta del biker sul pedale, quindi diventerebbe un "mangiaenergia";)
 
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Zappaterra

Ebiker velocibus
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Però, per mantenere costante la velocità dovrebbe spingere di più quando manca la spinta del biker sul pedale, quindi diventerebbe un "mangiaenergia";)
Il funzionamento sarebbe quello. Non capisco però perché debba diventare un mangiaenergia. Quanta energia mangia dipende dalla media della corrente erogata. Che sia modulata o costante poco importa.
Anzi, dovrebbe consumare meno per i fatti di cui sopra nel primo scritto.
 

Nicotrev

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Il funzionamento sarebbe quello. Non capisco però perché debba diventare un mangiaenergia. Quanta energia mangia dipende dalla media della corrente erogata. Che sia modulata o costante poco importa.
Anzi, dovrebbe consumare meno per i fatti di cui sopra nel primo scritto.

Beh, a me sembra che, se ora ha un andamento sinusoidale (ovvero diminuisce l'assistenza alternativamente) dovendo mantenere la velocità costante, dovrà assistere di più e quindi consumare di più........... torniamo a quello che credevi fosse il funzionamento attuale: " sommiamo il motore elettrico che ha un tiro costante e non ad andamento sinusoidale. Continuiamo comunque a gettare una parte di energia inutilmente." :cool:
 

Zappaterra

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Beh, a me sembra che, se ora ha un andamento sinusoidale (ovvero diminuisce l'assistenza alternativamente) dovendo mantenere la velocità costante, dovrà assistere di più e quindi consumare di più........... torniamo a quello che credevi fosse il funzionamento attuale: " sommiamo il motore elettrico che ha un tiro costante e non ad andamento sinusoidale. Continuiamo comunque a gettare una parte di energia inutilmente." :cool:
Non mi sono spiegato.
Prendi in esame, che ne so, un minuto di salita con assistenza al 100%. Bene.
Tu ci metti 100watt (sinusoidali, è l'unica maniera che abbiamo di pedalare). Il motore ne mette altri 100watt.
Se il motore ha un tiro costante percorriamo "X" metri.

Se il motore ha ritmo sinusoidale complementare alla nostra pedalata e con potenza media erogata di 100watt è presumibile percorriamo "X metri + qualcosa" perché non abbiamo "buttato via" l'energia dovuta ai continui rallentamenti-accelerazioni della bici in campo non conservativo.
La quota di energia elettrica consumata dal motore sarà la medesima per i due casi, pari a 1,66666666 wattora.

Ancora. Se cerchi di consumare meno carburante, in macchina come guidi? Il più possibile a velocità costante o acceleri e deceleri di continuo?

Altro esempio. Hai un'auto con due motori, chiamiamoli "A" e "B".
Sei nella condizione Motore A acceso + motore B spento.
Se devi gradualmente passare a B acceso + A spento, come ti conviene fare?
- Cali A fino quasi a fermarti e poi acceleri con B.
- Oppure intanto che riduci la potenza di A, contestualmente aumenti quella di B cercando di mantenere la velocità costante?
Nella bici a pedalata assistita accade la stessa cosa. Più di 2 volte al secondo.
 

Bengi

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24 Luglio 2017
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Cheyenne
Caro Zapaterra, il tuo ragionamento è interessante e in linea di principio corretto. Tuttavia hai fatto un'analisi solo qualitativa, ma per capire se davvero ci possano essere dei SIGNIFICATIVI benefici da questa sofisticata gestione del motore occorrerebbe una valutazione quantitativa. A sensazione credo che le accelerazioni e decellerazioni di cui tu parli siano talmente infinitesimali che alla fine anche gestendole come tu hai descritto (cioè neutralizzandole con l'ausilio del motore) non portino dei benefici tangibili in termini di riduzione dei consumi ... quindi per me il gioco non vale la candela anche perchè modificare in continuo il livello di assistenza implica un amperaggio continuamente variabile che credo non agevoli il rendimento del motore ...
 

Zappaterra

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Caro Zapaterra, il tuo ragionamento è interessante e in linea di principio corretto. Tuttavia hai fatto un'analisi solo qualitativa, ma per capire se davvero ci possano essere dei SIGNIFICATIVI benefici da questa sofisticata gestione del motore occorrerebbe una valutazione quantitativa. A sensazione credo che le accelerazioni e decellerazioni di cui tu parli siano talmente infinitesimali che alla fine anche gestendole come tu hai descritto (cioè neutralizzandole con l'ausilio del motore) non portino dei benefici tangibili in termini di riduzione dei consumi ... quindi per me il gioco non vale la candela anche perchè modificare in continuo il livello di assistenza implica un amperaggio continuamente variabile che credo non agevoli il rendimento del motore ...
Farci un'analisi quantitativa sensata non è facile.
Quel che mi vien da pensare è che in pianura sul veloce aiuterebbe ben poco.
Se qualcosa può "saltare fuori", lo farà sicuramente nelle salite toste dove la velocità varia di molto fra le fasi della spinta.
Secondo me prima o poi qualche produttore lo proporrà. Magari per differenziarsi dagli altri tirando in ballo qualcosa di nuovo.

:) Eh eh. Se i guadagni in prestazione saranno risibili...... ricordiamo che il ciclista è una bestia strana. E' disposto a spendere un gruzzolo di euro per un qualsiasi pezzo che pesa 50 grammi in meno e nulla apporta alla prestazione finale. :) Quindi, "ci possiamo bere anche questa!" :)
 

Checo79

Ebiker grandissimus
14 Settembre 2016
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sarò io che non capisco, ma se il motore deve compensare il calo di energia fornita dal biker quando i pedali girano, come farebbe a conusmare meno?
oppure girando la cosa quando spingo di più il motore cala, così si consuma meno ma di fatto assiste meno
 

Zappaterra

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sarò io che non capisco, ma se il motore deve compensare il calo di energia fornita dal biker quando i pedali girano, come farebbe a conusmare meno?
oppure girando la cosa quando spingo di più il motore cala, così si consuma meno ma di fatto assiste meno
Spinge meno quando tu sei nel punto di massima spinta.
Spinge di più quanto tu sei nei punti dove spingi meno.
Il vantaggio dovrebbe venire dal fatto che, per andare da A a B nel medesimo tempo T, un mezzo consuma meno energia se ci va a velocità costante.
 

Nicotrev

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Spinge meno quando tu sei nel punto di massima spinta.
Spinge di più quanto tu sei nei punti dove spingi meno.
Il vantaggio dovrebbe venire dal fatto che, per andare da A a B nel medesimo tempo T, un mezzo consuma meno energia se ci va a velocità costante.

Ci riprovo: scusami sai ma il sensore di sforzo funziona che più aumenti la spinta più aumenta l'assistenza, quando spingi meno che cosa dovrebbe fare? :rolleyes:
Lo facciamo funzionare all'inverso? Allora prendiamo un PAS e quando spingi sui pedali diminuisce l'assistenza, così risparmi energia: diventa una muscolare con il motore che ti aiuta solo quando cala la tua spinta. ;)