Rodaggio batteria

Nicotrev

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Da pluriutilizzatore (non da "guru") direi qualche ciclo normale di carica/scarica, senza portarla a fine carica e possibilmente evitando di stressare la batteria con utilizzi gravosi (utilizzo prolungato di assistenze elevate): insomma, abituarla all'uso come tutte le cose nuove motore, freni ecc.... :)
 
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confermo, ed aggiungo che indipendentemente dal rodaggio, meno la si scarica completamente meglio è; come tutte le batteria al litio incluse quelle dei telefonini meglio ricaricarla 2 volte partendo dal 50% che una volta da zero.
Il discorso delle scariche complete riguarda le NiCd e le NiMh che hanno, più le prime delle seconde, effetto memoria.
 

Moebius

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confermo, ed aggiungo che indipendentemente dal rodaggio, meno la si scarica completamente meglio è; come tutte le batteria al litio incluse quelle dei telefonini meglio ricaricarla 2 volte partendo dal 50% che una volta da zero.
Il discorso delle scariche complete riguarda le NiCd e le NiMh che hanno, più le prime delle seconde, effetto memoria.
Sì, questo lo sapevo. La mia domanda era se era consigliato qualche trattamento particolare per le batterie nuove. Ad esempio ricordo che una volta (forse per le NiMh) si raccomandava una prima carica molto prolungata, tipo 24 ore.
 

marce!

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confermo, ed aggiungo che indipendentemente dal rodaggio, meno la si scarica completamente meglio è; come tutte le batteria al litio incluse quelle dei telefonini meglio ricaricarla 2 volte partendo dal 50% che una volta da zero.
Il discorso delle scariche complete riguarda le NiCd e le NiMh che hanno, più le prime delle seconde, effetto memoria.

Giant per il power pack da 500 consiglia di scaricarla tutta almeno una volta al mese, fonte libretto uso e manutenzione :)



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eRAD77

Ebiker normalus
10 Dicembre 2016
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Domanda per i guru delle batterie (incluso @eRAD77):
esistono raccomandazioni su come "rodare" una batteria nuova? Tipo, qualche ciclo completo di carica/scarica? O niente del genere?
Ciao. Niente del genere. Il rodaggio sulle batterie Li-Ion tecnicamente non esiste. Esiste un "risveglio muscolare" progressivo, che DEVE iniziare con una ricarica, dopo un lungo stoccaggio, e che si completa nel giro di qualche ciclo di utilizzo, ma quello iniziale non è un periodo più critico rispetto ad un qualsiasi altro periodo della vita di una batteria.

Da pluriutilizzatore (non da "guru") direi qualche ciclo normale di carica/scarica, senza portarla a fine carica e possibilmente evitando di stressare la batteria con utilizzi gravosi (utilizzo prolungato di assistenze elevate): insomma, abituarla all'uso come tutte le cose nuove motore, freni ecc.... :)
Ciao. Io trovo che le tue siano accortezze di buon senso, che sono sempre gradite agli accumulatori, ma che tecnicamente non hanno un'influenza particolare se attuate durante il periodo iniziale della vita di una batteria Li-Ion. Se fossero (potessero essere) sempre applicate le batterie ne trarrebbero sicuro beneficio.

Sì, questo lo sapevo. La mia domanda era se era consigliato qualche trattamento particolare per le batterie nuove. Ad esempio ricordo che una volta (forse per le NiMh) si raccomandava una prima carica molto prolungata, tipo 24 ore.
Ribadisco, no. Eppure è una leggenda metropolitana che spopola ancora soprattutto in ambito "smartphonico" ed oltretutto non viene consigliato di effettuare la ricarica prima di utilizzare il telefono che è davvero un aspetto importante.

Giant per il power pack da 500 consiglia di scaricarla tutta almeno una volta al mese, fonte libretto uso e manutenzione :)
Giant, con tutto il rispetto, dovrebbe astenersi da certi consigli, soprattutto se non argomentati, perché potrebbe indurre "la gente" trarre conclusioni errate sulla corretta gestione della batteria.
La batteria in sé non ha alcuna necessità di essere scaricata completamente (dove per completamente si intende comunque una tensione minima di abbondante sicurezza rispetto a quella potenzialmente mortale per una Li-Ion), anzi il degrado è direttamente proporzionale alla profondità di scarica, quindi idealmente è sempre da evitare una scarica completa. Consigliare di farlo appositamente una volta al mese di per sé è una vaccata. L'operazione peraltro si aggiungerebbe alle inevitabili scariche complete dovute al normale utilizzo, dato che stiamo pur sempre usando un dispositivo da divertimento e non cercando di fare il record mondiale di longevità di una batteria.

Quello che può aver bisogno di una condizione di scarica completa della batteria è il software che sovrintende la batteria, che traduce la tensione in percentuale, che "ammorbidisce" i momentanei cali di tensione dovuti ad un utilizzo gravoso e che nel tempo compensa la "stanchezza" della batteria con percentuali di carica e capacità coerenti con le condizioni attuali delle celle.

Il software di controllo, per funzionare al meglio ed in modo affidabile, come si diceva, ha bisogno di conoscere con la massima precisione possibile la tensione minima di lavoro e quella massima, che subiscono variazioni nel tempo, nonché la capacità attuale dell'accumulatore, anch'essa soggetta a modificazioni nel corso della vita della batteria. Il momento in cui il software si riallinea con questi valori è nel corso di un ciclo di carica completa dallo 0% al 100% e certamente da qui nasce quel maldestro consiglio.
Una cosa è sapere che c'è un software che richiede calibrazione periodica per funzionare in condizioni di massima attendibilità, un'altra è pensare che scaricare la batteria a zero è cosa positiva dato che lo consiglia il costruttore stesso. In breve, nella disinformazione, quel "una volta al mese" diventa "almeno una volta al mese", fino a "ogni volta che è possibile" per finire a "allora perché non farlo sempre?".

"Pronto, Giant? Nonostante abbia seguito scrupolosamente le vostre indicazioni la batteria della mia e-missil-superenduro SX dopo un anno dura pochissimo, cosa posso fare? Ah, una batteria nuova più potente solo 950€? Va bene un bonifico? Grazie, siete eccezionali!!"

:D
 

em_1958

Ebiker specialissimus
15 Settembre 2016
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Scusate ma... perché mi devo preoccupare di non rientrare da un'escursione senza tacche residue quando ho il BMS che deve preoccuparsi di non ciulare la batteria del tutto?
A questo punto se devo stare a far calcoli bisogna rivedere completamente le autonomie delle nostre ebike, mi auguro che se torno senza tacche la batteria sia ancora efficiente per le prossime cariche.
 

eRAD77

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Scusate ma... perché mi devo preoccupare di non rientrare da un'escursione senza tacche residue quando ho il BMS che deve preoccuparsi di non ciulare la batteria del tutto?
A questo punto se devo stare a far calcoli bisogna rivedere completamente le autonomie delle nostre ebike, mi auguro che se torno senza tacche la batteria sia ancora efficiente per le prossime cariche.
Non DEVI preoccupartene. Si tratta di conoscenza per certi versi anche fine a sé stessa che talvolta può essere messa in pratica per massimizzare l'efficacia di un dispositivo nel tempo. Le eBike sono progettate e "garantite" per non doversi preoccupare di nulla. Puoi caricare al 100% e scaricare a 0% ad ogni uscita e otterrai quanto promesso dal fornitore, ovvero una durata media del sistema previsto in tot anni, tot cicli e tot efficienza residua.
 

steu851

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ma no, il BMS chiaramente stacca la batteria prima di arrivare alla soglia di morte certa, rimane il fatto che più la scarica è profonda più, mi si passi il termine, si usura.
Quindi
- evitiamo di scaricarla tutta appositamente
- se si torna da un giro breve col 70% di carica residua la si ricarichi comunque prima del giro successivo.
- se si prevede di non usarla per mesi portarla al 50% di carica e riporla se possibile in un logo a temperatura bassa, 5-10° eventualmente in frigo, per poi riportarla lentamente a temperatura ambiente prima di ricaricarla per rimetterla in esercizio.
- godiamoci l'ebike senza tanti patemi d'animo
 
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...
- se si torna da un giro breve col 70% di carica residua la si ricarichi comunque prima del giro successivo.
...
Eccepisco (si dice? boh..) solo su questo aspetto. Se possibile, in funzione dell'utilizzo previsto, ovvio, meglio non terminare la ricarica.
La ricarica completa è più deleteria della scarica completa, per quanto sembri strano.
Al solito è un discorso quasi puramente accademico, allo stato attuale l'autonomia è spesso un problema già sfruttando a fondo l'intera capacità disponibile, ma una batteria mai ricaricata completamente dura molto, molto, molto (molto) di più di una che viene regolarmente caricata al massimo della tensione.
 

Nicotrev

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Eccepisco (si dice? boh..) solo su questo aspetto. Se possibile, in funzione dell'utilizzo previsto, ovvio, meglio non terminare la ricarica.
La ricarica completa è più deleteria della scarica completa, per quanto sembri strano.
Al solito è un discorso quasi puramente accademico, allo stato attuale l'autonomia è spesso un problema già sfruttando a fondo l'intera capacità disponibile, ma una batteria mai ricaricata completamente dura molto, molto, molto (molto) di più di una che viene regolarmente caricata al massimo della tensione.
A proposito di questo, ritieni che il Bms delle batterie x ebike (in particolare quelle dei sistemi integrati Bosch e Yamaha), tengano già conto di questa particolarità? Con i caricatori standard è un po' difficile curare questo aspetto.
 

steu851

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Eccepisco (si dice? boh..) solo su questo aspetto. Se possibile, in funzione dell'utilizzo previsto, ovvio, meglio non terminare la ricarica.
La ricarica completa è più deleteria della scarica completa, per quanto sembri strano.
Al solito è un discorso quasi puramente accademico, allo stato attuale l'autonomia è spesso un problema già sfruttando a fondo l'intera capacità disponibile, ma una batteria mai ricaricata completamente dura molto, molto, molto (molto) di più di una che viene regolarmente caricata al massimo della tensione.
Eccezione respinta :)
La ricarica avviene in 2 fasi, la prima cosiddetta in CC, cioè corrente costante arriva a circa l'80%, poi passa a CV (tensione costante) in questa fase la carica utilizza correnti sempre più basse, alla fine interviene il BMS per effettuare l'importantissima fase di bilanciamento, in cui i vari paralleli, che per le tolleranze costruttive possono avere leggerissime differenze vengono portati alla stessa tensione. Se non si fa mai il bilanciamento a lungo andare la differenza può crescere al punto da far diminuire all'atto pratico la capacità dell'intera batteria, in quanto l'elemento 'debole' raggiunge prima la soglia minima di carica. inoltre la capacità di bilanciamento del BMS interno è limitata e potrebbe non riuscire a completare il lavoro,
Non è il caso delle batterie Bosch o Yamaha, ma capita con le batterie economiche delle cinesone (ma sempre litio sono) che per riportare in vita una batteria oramai di scarsa capacità basta aprirla e bilanciare manualmente il pacco usando un caricatore a 4,2V un parallelo alla volta.
Lo sbilanciamento è un fenomeno che si riscontra anche nelle auto elettriche se vengono fatte sempre solo cariche rapide.
Comunque io starei tranquillo, i livelli di carica minima e massima delle batterie delle nostre ebike di marca sono calibrati in modo da garantire il miglior compromesso tra durata e capacità, dopo tutto come Nico ha fatto notare ora le Bosch hanno 3 anni di garanzia!
 

eRAD77

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A proposito di questo, ritieni che il Bms delle batterie x ebike (in particolare quelle dei sistemi integrati Bosch e Yamaha), tengano già conto di questa particolarità? Con i caricatori standard è un po' difficile curare questo aspetto.
Ecco, qui casca l'asino (ovvero me medesimo :innocent:). Io ho una lunga esperienza e buona conoscenza nell'utilizzo di singole celle Li-Ion, di cui peraltro posso avere il totale controllo sia in fase di ricarica, sia di scarica, mentre non ho cognizioni specifiche in riferimento a sistemi con un elevato numero di collegamenti in serie/parallelo e soprattutto mediati da elettronica complessa come quella di una eBike.
Scrivo di batterie, con presunzione di attendibilità, solo quando posso riferirmi alla tecnologia/chimica delle Li-Ion indipendentemente dal sistema utilizzatore, mentre quando si tratta di funzionalità legate a software di controllo proprietari posso solo fare delle ipotesi.

Comunque secondo me no, non c'è una precauzione in tal senso. Dubito che possa essere sacrificata una percentuale di capacità effettiva per ridurre il degrado delle celle oltre i normali standard, comunque già piuttosto buoni e che rappresentano una componente particolarmente remunerativa del settore...
Facendo un rapido calcolo del numero di elementi per pacco batteria e delle capacità nominali delle celle, direi che ci si avvicina ai valori dichiarati solo considerando i 4.2v di tensione massima, non meno.
La limitazione di carica è una manovra per lo più destinata ad ambiti dove la longevità degli accumulatori è vitale (tutto lo studio inerente la profondità di carica/scarica, le temperature di ricarica ed esercizio e le influenze sulla durata utile delle Li-Ion è stato effettuato e divulgato dalla NASA, che ha pubblicato un documento tecnico sintetico di 217 pagine, che se interessa posso allegare..) oppure agli utilizzi "maniacali" nei quali l'applicazione di determinate tecniche è soddisfacente a prescindere. Io ad esempio ho una cella INR18650-25R (una LiNiMnCoO2 con 25A di scarica) con più di 2000 cicli di ricarica ( 3.0v~3.92v) che è ancora in splendida forma, ma non l'ho fatto certo per risparmiare i 5€ del costo di una cella nuova :yum.
Pensare che siano i costruttori stessi a prevedere tali accortezze, in questo momento tecnologico, non mi pare verosimile. Magari con batterie nominali da 1000Ah, limitarle a 800Ah potrebbe essere già più fattibile, sempre escludendo il fattore commerciale..

Ciò non toglie che sia possibile (senza farne una malattia, perché - come detto - il fine è quello di divertirsi in bici e l'autonomia è importante) talvolta risparmiare alla batteria una carica completa e in previsione di un giro corto, magari aiutandosi con un timer dopo qualche prova, limitare la carica a circa l'80%, che male non fa. Anzi!