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modifica Marzocchi Z1 da aria a molla.
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Testo
<blockquote data-quote="enzolin" data-source="post: 302559" data-attributes="member: 3454"><p>A mio avviso la forcella a molla può essere indiscutibilmente più valida solo per l'uso specifico del bike park in quanto intrinsecamente meno delicata.</p><p></p><p>Certamente dipende anche dalle caratteristiche della singola forcella, ma in genere quelle ad aria consente delle tarature più personalizzabili.</p><p></p><p>Nel mio caso le pressioni per la camera negativa e positiva suggerite dalla fabbrica immagino le abbiano studiate per un uso tipo bike park dove generamente si hanno grandi salti ma fondo molto regolare e scorrevole (quelle impostazioni erano atte ad ottenere un sag 15%).</p><p></p><p>Con quelle impostazioni nel fare alcuni tratti di sentieri boschivi scorrevoli che consentivano elevate velocità la sensazione era ottima, con un sostegno mai provato prima, tanto da tovarmi a fine discesa con intere sezioni di ruota anteriore privi di tasselli laterali, tale era la forza esercitata sulla gomma anteriore. Non facendo salti gran parte della corsa della forcella rimaneva inutilizzata, in pratica a fronte dei 150 mm teorici ne usavo circa 100.</p><p></p><p>Tuttavia in percorsi più ostici, caratterizzati da pendenze elevate e fondo molto irregolare (con presenza di sassi di dimensioni decimetriche e cascate di diversi decimetri) la forcella si dimostrava eccessivamente rigida, talmente dura e poco confortevole da provocare in breve tempo dolore alle mani.</p><p></p><p>Poi in rete sono riuscito a trovarmi questi diagrammi che sono stati illuminanti.</p><p></p><p>[ATTACH=full]37370[/ATTACH]</p><p></p><p>Intervenendo sulle pressioni della camera positiva e negativa si riesce a cambiare molto in carattere della risposta della propria forcella per trovare il miglio compromesso per l'uso che ognuno ne fa.</p><p></p><p>In sintesi per rendere la forcella più sensibile alle piccole asperità si toglie pressione alla camera positiva, per ottenre una maggiore escursione si toglie pressione alla camera negativa.</p><p></p><p>E così si ottiene una forcella adatta per un uso misto, diciamo all mountain, sufficientemente sostenuta ma anche confortevole.</p><p></p><p>Quindi restano le regolazioni del ritorno, delle alte e delle basse velocità per caratterizzarla in base del singolo percorso che si affronta di volta in volta.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="enzolin, post: 302559, member: 3454"] A mio avviso la forcella a molla può essere indiscutibilmente più valida solo per l'uso specifico del bike park in quanto intrinsecamente meno delicata. Certamente dipende anche dalle caratteristiche della singola forcella, ma in genere quelle ad aria consente delle tarature più personalizzabili. Nel mio caso le pressioni per la camera negativa e positiva suggerite dalla fabbrica immagino le abbiano studiate per un uso tipo bike park dove generamente si hanno grandi salti ma fondo molto regolare e scorrevole (quelle impostazioni erano atte ad ottenere un sag 15%). Con quelle impostazioni nel fare alcuni tratti di sentieri boschivi scorrevoli che consentivano elevate velocità la sensazione era ottima, con un sostegno mai provato prima, tanto da tovarmi a fine discesa con intere sezioni di ruota anteriore privi di tasselli laterali, tale era la forza esercitata sulla gomma anteriore. Non facendo salti gran parte della corsa della forcella rimaneva inutilizzata, in pratica a fronte dei 150 mm teorici ne usavo circa 100. Tuttavia in percorsi più ostici, caratterizzati da pendenze elevate e fondo molto irregolare (con presenza di sassi di dimensioni decimetriche e cascate di diversi decimetri) la forcella si dimostrava eccessivamente rigida, talmente dura e poco confortevole da provocare in breve tempo dolore alle mani. Poi in rete sono riuscito a trovarmi questi diagrammi che sono stati illuminanti. [ATTACH type="full" alt="Ohlins_RXF_regolazioni.jpg"]37370[/ATTACH] Intervenendo sulle pressioni della camera positiva e negativa si riesce a cambiare molto in carattere della risposta della propria forcella per trovare il miglio compromesso per l'uso che ognuno ne fa. In sintesi per rendere la forcella più sensibile alle piccole asperità si toglie pressione alla camera positiva, per ottenre una maggiore escursione si toglie pressione alla camera negativa. E così si ottiene una forcella adatta per un uso misto, diciamo all mountain, sufficientemente sostenuta ma anche confortevole. Quindi restano le regolazioni del ritorno, delle alte e delle basse velocità per caratterizzarla in base del singolo percorso che si affronta di volta in volta. [/QUOTE]
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