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Testo
<blockquote data-quote="GIUIO10" data-source="post: 426422" data-attributes="member: 30"><p>Non hai compreso il mio messaggio.</p><p>Quando si agisce sulla viteria delle biciclette di un certo valore, in particolare se questa è in lega leggera si deve:</p><p>- conoscere il senso di avvitamento e possibilmente la coppia di serraggio</p><p>- usare utensili di qualità</p><p>La vite M10 incriminata sembra avere una sede esagonale per una chiave di Allen, o brugola che dir si voglia, da 5 o 6mm, sarà chiusa ad almeno 10/12Nm, con frenafiletti medio antisvitamento.</p><p>Se la testa e/o gli spigoli della chiave sono rovinati (eh si, anche le chiavi si consumano) si rischia di slabbrare la sede.</p><p></p><p>Appurato che la chiave sia idonea, bisogna sincerarsi di introdurla fino in fondo la sede che deve essere pulita quindi, mentre si svita si deve spingere nella direzione opposta alla sua estrazione. Si intuisce immediatamente, osservando ciò che si sta facendo, se la forza applicata sta agendo sul filetto o sulla connessione della chiave. Se insistendo non si svita si ricorre in primis all'applicazione di uno sbloccante penetrante (il classico Svitol, un nome un perchè), lasciandolo agire per una decina di minuti.</p><p>Se alla riprova ancora non si ottiene risultato è necessario intervenire per "rompere" l'attrito che blocca la vite vuoi per ossidazione, per serraggio eccessivo o incollaggio da resine come il frenafiletti.</p><p>I metodi sono due:</p><p>- il primo di solito si usa su viti con corpo, materiale e filetto importanti (leggi bulloni ruota di un camion come ordine di grandezza) si picchia col martello sulla chiave per creare la rottura di cui sopra, su viti come quella in questione si può intervenire con questa forza (relativamente bruta) tramite un battente, che sia manuale (tipo i cacciaviti a percussione) o un avvitatore ad impulsi. Si può usare anche un trapano-avvitatore con battente che normalmente si usa per forare il muro, ovviamente a bassa velocità. Su un punto del telaio come quello in questione direi di escluderlo, se non applicando una percussione leggerissima.</p><p>- il secondo è quello di lavorare sulla dilatazione delle parti in gioco tramite applicazione di temperatura sulla vite. La dilatazione "rompe" l'attrito e ammorbidisce il frenafiletti. Due metodi casalinghi: il phon sverniciatore, da usarsi con un ugello abbastanza piccolo da concentrare il calore sulla vite, 200° sono più che sufficenti. Secondo, la punta di uno stagnatore da appoggiare direttamente sulle vite.</p><p></p><p>Tutto questo se la sede esagonale è ancora integra.</p><p>Se non lo è, il primo tentativo si fa sostituendo la chiave esagonale con un inserto Torx di misura appena superiore, per farti un esempio un T27 entra forzato su una sede da 5mm. Si usa un inserto per poterlo "piantare" a forza (leggeri colpi col martello) in modo che lo spigolo vivo della esalobata si "aggrappi" ai vertici del (ex) esagono.</p><p>Se ancora non si risolve, si passa ai modi distruttivi: foratura e maschio inverso.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="GIUIO10, post: 426422, member: 30"] Non hai compreso il mio messaggio. Quando si agisce sulla viteria delle biciclette di un certo valore, in particolare se questa è in lega leggera si deve: - conoscere il senso di avvitamento e possibilmente la coppia di serraggio - usare utensili di qualità La vite M10 incriminata sembra avere una sede esagonale per una chiave di Allen, o brugola che dir si voglia, da 5 o 6mm, sarà chiusa ad almeno 10/12Nm, con frenafiletti medio antisvitamento. Se la testa e/o gli spigoli della chiave sono rovinati (eh si, anche le chiavi si consumano) si rischia di slabbrare la sede. Appurato che la chiave sia idonea, bisogna sincerarsi di introdurla fino in fondo la sede che deve essere pulita quindi, mentre si svita si deve spingere nella direzione opposta alla sua estrazione. Si intuisce immediatamente, osservando ciò che si sta facendo, se la forza applicata sta agendo sul filetto o sulla connessione della chiave. Se insistendo non si svita si ricorre in primis all'applicazione di uno sbloccante penetrante (il classico Svitol, un nome un perchè), lasciandolo agire per una decina di minuti. Se alla riprova ancora non si ottiene risultato è necessario intervenire per "rompere" l'attrito che blocca la vite vuoi per ossidazione, per serraggio eccessivo o incollaggio da resine come il frenafiletti. I metodi sono due: - il primo di solito si usa su viti con corpo, materiale e filetto importanti (leggi bulloni ruota di un camion come ordine di grandezza) si picchia col martello sulla chiave per creare la rottura di cui sopra, su viti come quella in questione si può intervenire con questa forza (relativamente bruta) tramite un battente, che sia manuale (tipo i cacciaviti a percussione) o un avvitatore ad impulsi. Si può usare anche un trapano-avvitatore con battente che normalmente si usa per forare il muro, ovviamente a bassa velocità. Su un punto del telaio come quello in questione direi di escluderlo, se non applicando una percussione leggerissima. - il secondo è quello di lavorare sulla dilatazione delle parti in gioco tramite applicazione di temperatura sulla vite. La dilatazione "rompe" l'attrito e ammorbidisce il frenafiletti. Due metodi casalinghi: il phon sverniciatore, da usarsi con un ugello abbastanza piccolo da concentrare il calore sulla vite, 200° sono più che sufficenti. Secondo, la punta di uno stagnatore da appoggiare direttamente sulle vite. Tutto questo se la sede esagonale è ancora integra. Se non lo è, il primo tentativo si fa sostituendo la chiave esagonale con un inserto Torx di misura appena superiore, per farti un esempio un T27 entra forzato su una sede da 5mm. Si usa un inserto per poterlo "piantare" a forza (leggeri colpi col martello) in modo che lo spigolo vivo della esalobata si "aggrappi" ai vertici del (ex) esagono. Se ancora non si risolve, si passa ai modi distruttivi: foratura e maschio inverso. [/QUOTE]
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