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E-Mountain Bikes
Thok Mig con battesimo del fuoco
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<blockquote data-quote="carlo il dentista" data-source="post: 34491" data-attributes="member: 529"><p>[ATTACH=full]3912[/ATTACH] [ATTACH=full]3913[/ATTACH] [ATTACH=full]3914[/ATTACH] [ATTACH=full]3915[/ATTACH] Permettetemi, prima di tutto, di presentarmi: scrivo sul Mtb Forum dal novembre del 2006, quasi esclusivamente di questioni tecniche; mi piace moltto sperimentare e anticipare i tempi: p.e. , sono stato il primo a comperare una 29"con 140mm di esc. (Niner WFO), tra i primi ad utilizzare una Fox 36 da 26" con l'archetto limato per accettare ruote da 29" (non se ne è mai rotta una, l'amico Tony, che ha comprato la WFO, continua a strapazzarla sui sentieri) e, più recentemente, insieme ai ragazzi di Gas 29 ed all'amico Mister Hide, tra i promotori del 27.5 plus, che tanto va di moda, soprattutto nel settore e-mtb.</p><p>Rientro subito in tema.</p><p>Giovedì ritiro, dopo una attesa di qualche mese, la mia Mig. Mi viene consegnata personalmente da Stefano Migliorini e dai suoi collaboratori all'interno della loro sede che, più che un'officina di bici, sembra un atellier o un laboratorio. Spiegazioni del caso, convenevoli e promessa, da parte mia, di scrivere le mie impressioni; sono in partenza per una tre giorni sulle Prealpi svizzere e sto già sognando.</p><p>Arrivo, che è già scuro, a Cevio, in Val Maggia, poco sopra Locarno, e mi metto subito a settare le sospensioni ( che mi sembrano incredibilmente già molto a punto come scorrevolezza) e a regolare la posizione degli appoggi. Venerdì mattina ci spostiamo a Fusio e cominciamo a pedalare lungo il Lago del Sambuco con meta Capanna Cristallina. Le sensazioni in salita scorrevole sono ovvie e banali e ve le risparmio, unico appunto essendo la maggior rumorosità dello Shimano rispetto al Brose della Levo di Michele; in compenso mi sembra consumare un po' meno. Arriviamo ai due laghetti superiori della valle del Sambuco e ci mettiamo a giocare tra le rocce moreniche; comincio a capire che ho molto da imparare: tendo a fermarmi laddove la bici mi porterebbe su senza problemi; temo che prima o poi il display minimale dello Shimano se ne esca con un: " dai, imbranato, guarda che di lì salgono anche le foche!!!" Devo resettare i miei limiti in salita. Ci provo e mi diverto sempre di più, grazie al bilanciamento della Mig che la rende sincera ed intuitiva; alla fine arrivo in vista della diga del Narét facendo tutti i tagli possibili.</p><p>Fine del divertimento. Da qui in poi, per circa 6 ore, ho portato la bici su nevai infidi, pochi tratti di sentiero pedalabile, brevi discese massacrate dal disgelo che mi permettono di apprezzare il DNA da Down Hiller che Stefano ha passato alla sua creatura, fino all'epilogo quasi tragico di quest'avventura inficiata da informazioni assolutamente inattendibili forniti dai soliti "esperti" del luogo: nell'attraversare, per secondo, l'ennesimo nevaio, poco sotto capanna Cristallina, la neve ha ceduto sotto i miei piedi e sono scivolato giù per un canale, per circa duecento metri di disl., fino al Lago Sfondau; mi sono rotto malleolo peroneale e legamenti della caviglia sin. (già operato martedì dall'eccellente dott. Ernesto Niccolò, che ringrazio pubblicamente), sono stato trasportato a valle dall'elisoccorso svizzero della Rega ( che ringrazio pure) che ha anche provveduto ad evacuare i miei compagni, rimasti bloccati sul sentiero, portandoli fino alla stazione sommitale della funivia di S. Carlo, dalla quale sono scesi, lungo un sentiero descritto come " discesa bellissima", fino a Cevio, quasi sempre con le bici a mano....</p><p>Doveva essere una recensione su una ( eccellente, per quel poco che l'ho pedalata) e-bike e ne è venuto fuori un pistolotto pseudofilosofico. Ma io sono fatto così, dico sempre quello che penso o provo; poi, ognuno è libero di trarne quello che più gli piace; di certo non leggerete mai palle. Tostarello lo sa.</p><p>Appena mi riprendo, metto la Mig alla frusta e vi relaziono.</p><p>A presto e occhio ai ben informati!!!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="carlo il dentista, post: 34491, member: 529"] [ATTACH=full]3912[/ATTACH] [ATTACH=full]3913[/ATTACH] [ATTACH=full]3914[/ATTACH] [ATTACH=full]3915[/ATTACH] Permettetemi, prima di tutto, di presentarmi: scrivo sul Mtb Forum dal novembre del 2006, quasi esclusivamente di questioni tecniche; mi piace moltto sperimentare e anticipare i tempi: p.e. , sono stato il primo a comperare una 29"con 140mm di esc. (Niner WFO), tra i primi ad utilizzare una Fox 36 da 26" con l'archetto limato per accettare ruote da 29" (non se ne è mai rotta una, l'amico Tony, che ha comprato la WFO, continua a strapazzarla sui sentieri) e, più recentemente, insieme ai ragazzi di Gas 29 ed all'amico Mister Hide, tra i promotori del 27.5 plus, che tanto va di moda, soprattutto nel settore e-mtb. Rientro subito in tema. Giovedì ritiro, dopo una attesa di qualche mese, la mia Mig. Mi viene consegnata personalmente da Stefano Migliorini e dai suoi collaboratori all'interno della loro sede che, più che un'officina di bici, sembra un atellier o un laboratorio. Spiegazioni del caso, convenevoli e promessa, da parte mia, di scrivere le mie impressioni; sono in partenza per una tre giorni sulle Prealpi svizzere e sto già sognando. Arrivo, che è già scuro, a Cevio, in Val Maggia, poco sopra Locarno, e mi metto subito a settare le sospensioni ( che mi sembrano incredibilmente già molto a punto come scorrevolezza) e a regolare la posizione degli appoggi. Venerdì mattina ci spostiamo a Fusio e cominciamo a pedalare lungo il Lago del Sambuco con meta Capanna Cristallina. Le sensazioni in salita scorrevole sono ovvie e banali e ve le risparmio, unico appunto essendo la maggior rumorosità dello Shimano rispetto al Brose della Levo di Michele; in compenso mi sembra consumare un po' meno. Arriviamo ai due laghetti superiori della valle del Sambuco e ci mettiamo a giocare tra le rocce moreniche; comincio a capire che ho molto da imparare: tendo a fermarmi laddove la bici mi porterebbe su senza problemi; temo che prima o poi il display minimale dello Shimano se ne esca con un: " dai, imbranato, guarda che di lì salgono anche le foche!!!" Devo resettare i miei limiti in salita. Ci provo e mi diverto sempre di più, grazie al bilanciamento della Mig che la rende sincera ed intuitiva; alla fine arrivo in vista della diga del Narét facendo tutti i tagli possibili. Fine del divertimento. Da qui in poi, per circa 6 ore, ho portato la bici su nevai infidi, pochi tratti di sentiero pedalabile, brevi discese massacrate dal disgelo che mi permettono di apprezzare il DNA da Down Hiller che Stefano ha passato alla sua creatura, fino all'epilogo quasi tragico di quest'avventura inficiata da informazioni assolutamente inattendibili forniti dai soliti "esperti" del luogo: nell'attraversare, per secondo, l'ennesimo nevaio, poco sotto capanna Cristallina, la neve ha ceduto sotto i miei piedi e sono scivolato giù per un canale, per circa duecento metri di disl., fino al Lago Sfondau; mi sono rotto malleolo peroneale e legamenti della caviglia sin. (già operato martedì dall'eccellente dott. Ernesto Niccolò, che ringrazio pubblicamente), sono stato trasportato a valle dall'elisoccorso svizzero della Rega ( che ringrazio pure) che ha anche provveduto ad evacuare i miei compagni, rimasti bloccati sul sentiero, portandoli fino alla stazione sommitale della funivia di S. Carlo, dalla quale sono scesi, lungo un sentiero descritto come " discesa bellissima", fino a Cevio, quasi sempre con le bici a mano.... Doveva essere una recensione su una ( eccellente, per quel poco che l'ho pedalata) e-bike e ne è venuto fuori un pistolotto pseudofilosofico. Ma io sono fatto così, dico sempre quello che penso o provo; poi, ognuno è libero di trarne quello che più gli piace; di certo non leggerete mai palle. Tostarello lo sa. Appena mi riprendo, metto la Mig alla frusta e vi relaziono. A presto e occhio ai ben informati!!! [/QUOTE]
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