Autocombustione batterie

drmale

Sono un fanboy della Rise... e me ne vanto!
28 Gennaio 2018
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Brescia
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Altitude, Blur, Attain, Procaliber 1991, RiseH15, AfricaTwin1100, bmwr65 rivista
Quelle che tu citi sono celle di bassa qualità, che certamente non vengono usate nelle nostre batterie ...Leggiti le specifiche di costruzione e di Safety delle celle di produttori seri e vedrai che NON possono fare fumo anche se poste in cortocircuito. Altro che youtube..
Se avevi una minima chances di sfuggire alla sfiga galattica, lasciatelo dire, te la sei giocata.
 

BikesOne

Ebiker potentibus
16 Ottobre 2018
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Giant Stance E+ 1
Quando un pacco batteria da e-bike è esaurito che non tiene più la carica (ma questo vale per tutte le batterie al litio) si rischia qualcosa a tenerlo comunque in casa?..... di solito le litio quando sono esaurite tendono a gonfiarsi, non è che si rischia che scoppino o vadano appunto in autocombustione?....
 

kilowatt

Ebiker celestialis
25 Marzo 2018
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Cube Stereo Hybrid 120 One 500 2018
Quando un pacco batteria da e-bike è esaurito che non tiene più la carica (ma questo vale per tutte le batterie al litio) si rischia qualcosa a tenerlo comunque in casa?..... di solito le litio quando sono esaurite tendono a gonfiarsi, non è che si rischia che scoppino o vadano appunto in autocombustione?....
Ma se è da buttare non hai una piattaforma ecologica nel tuo comune dove conferirla?
 

BikesOne

Ebiker potentibus
16 Ottobre 2018
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Giant Stance E+ 1
La mia isola ecologica è abbastanza lontana e quindi ci vado solo una, due volte l'anno, (quando ho i bidoni pieni), non è che nel frattempo in quel lasso di tempo succede qualcosa neeeh.
Lo stesso discorso potrei farlo con le batterie di qualunque aggeggio elettronico ne ho lì un bauletto pieno di quelle esauste, dato che amici e conoscenti mi portano sempre degli aggeggi da riparare o semplicemente da sostituire le batterie appunto...... :D
 

drmale

Sono un fanboy della Rise... e me ne vanto!
28 Gennaio 2018
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Altitude, Blur, Attain, Procaliber 1991, RiseH15, AfricaTwin1100, bmwr65 rivista
Siamo passati dalle batterie alla meteorologia...
Beh son 4000 anni che qualsiasi cosa si faccia - rompi le palle al popolo eletto, uccidi tuo padre e trombi tua madre, disperdi il seme, lo metti o lo prendi in quel posto - qualsiasi cosa tu faccia una certezza c'è sempre: cambia il clima. E adesso che, invece di pedalare con il sudore della tua fronte, ti sei motorizzato, zac sarai fulminato.
È fattuale.
 

binger

Tuning maniac
2 Luglio 2022
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mendrisio
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levo 19
La gestione termica delle batterie agli ioni di litio svolge un ruolo importante per la loro durata, le prestazioni e i rischi per la sicurezza.
La temperatura di esercizio ottimale per una batteria agli ioni di litio è compresa tra i 20 e i 40°C. Nella maggior parte delle batterie agli ioni di litio è presente un sistema di controllo della temperatura del dispositivo (“Battery Management System”, BMS) che impedisce alla batteria di funzionare oltre una certa soglia di temperatura (di solito 60°C).
Se la temperatura della batteria supera questa soglia, si verifica la decomposizione del rivestimento anodico. Al di sopra dei 70°C, l’elettrolita inizia a evaporare e ad aumentare la pressione nella cella, il che può causare guasti meccanici all’interno della batteria. Il calore aumenta la velocità della reazione che a sua volta aumenta la temperatura. Una successione di reazioni chimiche esotermiche all’interno di ciascuna cella può innescare una fuga termica che porta a un effetto domino fino al degrado di tutte le celle della batteria. Sovraccarichi, cortocircuiti o la presenza di calore esterno possono essere all’origine di questa fuga termica. L’aumento incontrollato della temperatura e della pressione all’interno della batteria provoca la degradazione dell’elettrolita che può fuoriuscire (sotto forma di liquido o di gas), incendiarsi ed esplodere.
L’elettrolita è composto da un solvente, principalmente carbonati organici, e da un sale conduttore come l’esafluorofosfato di litio (LiPF6). I carbonati organici in forma liquida o gassosa presentano un elevato rischio di infiammabilità, mentre l’esafluorofosfato di litio è nocivo se ingerito e provoca gravi danni alla pelle e agli occhi in caso di contatto. Può anche causare danni agli organi se il contatto è prolungato o ripetuto. Se l’elettrolita fuoriesce e reagisce con l’umidità o l’acqua, o se prende fuoco, può formarsi acido fluoridrico (HF) liquido o gassoso. La sua concentrazione dipende dalla temperatura della combustione e dalla quantità di elettrolita che sta bruciando.
L’acido fluoridrico rappresenta un doppio pericolo per il corpo umano. È un prodotto corrosivo a causa degli ioni H+ presenti nell’acido che distruggono le aree superficiali del corpo umano e molto tossico a causa degli ioni fluoruro F– che penetrano in profondità e provocano una necrosi cellulare. La chelazione degli ioni fluoruro sul calcio e sul magnesio provoca ipocalcemia e ipomagnesiemia, nonché la distruzione dei tessuti sottostanti. La deplezione di questi elementi porta a un eccesso di potassio e provoca uno squilibrio biologico che può manifestarsi con aritmie cardiache.
Quanto maggiore è la concentrazione di HF, tanto più rapidamente la vittima avvertirà le conseguenze dell’esposizione. Ad esempio, quando la concentrazione di acido fluoridrico è inferiore al 20%, il dolore compare solo 24 ore dopo il contatto con il tessuto. La gravità e le conseguenze dell’esposizione dipendono dalla quantità e dalla concentrazione di HF e dalla superficie interessata. Il contatto con l’HF può provocare gravi effetti sistemici (fino all’arresto cardiaco, …), gravi ustioni della pelle, degli occhi o del tratto digestivo, nonché irritazione delle vie respiratorie in caso di inalazione fino all’edema polmonare.
Oltre all’acido fluoridrico, durante la combustione dell’elettrolita si formano e vengono rilasciati anche altri gas tossici (ossidi di carbonio).
 

velocipede

Ebiker celestialis
24 Agosto 2017
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Ad un passo
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La gestione termica delle batterie agli ioni di litio svolge un ruolo importante per la loro durata, le prestazioni e i rischi per la sicurezza.
La temperatura di esercizio ottimale per una batteria agli ioni di litio è compresa tra i 20 e i 40°C. Nella maggior parte delle batterie agli ioni di litio è presente un sistema di controllo della temperatura del dispositivo (“Battery Management System”, BMS) che impedisce alla batteria di funzionare oltre una certa soglia di temperatura (di solito 60°C).
Se la temperatura della batteria supera questa soglia, si verifica la decomposizione del rivestimento anodico. Al di sopra dei 70°C, l’elettrolita inizia a evaporare e ad aumentare la pressione nella cella, il che può causare guasti meccanici all’interno della batteria. Il calore aumenta la velocità della reazione che a sua volta aumenta la temperatura. Una successione di reazioni chimiche esotermiche all’interno di ciascuna cella può innescare una fuga termica che porta a un effetto domino fino al degrado di tutte le celle della batteria. Sovraccarichi, cortocircuiti o la presenza di calore esterno possono essere all’origine di questa fuga termica. L’aumento incontrollato della temperatura e della pressione all’interno della batteria provoca la degradazione dell’elettrolita che può fuoriuscire (sotto forma di liquido o di gas), incendiarsi ed esplodere.
L’elettrolita è composto da un solvente, principalmente carbonati organici, e da un sale conduttore come l’esafluorofosfato di litio (LiPF6). I carbonati organici in forma liquida o gassosa presentano un elevato rischio di infiammabilità, mentre l’esafluorofosfato di litio è nocivo se ingerito e provoca gravi danni alla pelle e agli occhi in caso di contatto. Può anche causare danni agli organi se il contatto è prolungato o ripetuto. Se l’elettrolita fuoriesce e reagisce con l’umidità o l’acqua, o se prende fuoco, può formarsi acido fluoridrico (HF) liquido o gassoso. La sua concentrazione dipende dalla temperatura della combustione e dalla quantità di elettrolita che sta bruciando.
L’acido fluoridrico rappresenta un doppio pericolo per il corpo umano. È un prodotto corrosivo a causa degli ioni H+ presenti nell’acido che distruggono le aree superficiali del corpo umano e molto tossico a causa degli ioni fluoruro F– che penetrano in profondità e provocano una necrosi cellulare. La chelazione degli ioni fluoruro sul calcio e sul magnesio provoca ipocalcemia e ipomagnesiemia, nonché la distruzione dei tessuti sottostanti. La deplezione di questi elementi porta a un eccesso di potassio e provoca uno squilibrio biologico che può manifestarsi con aritmie cardiache.
Quanto maggiore è la concentrazione di HF, tanto più rapidamente la vittima avvertirà le conseguenze dell’esposizione. Ad esempio, quando la concentrazione di acido fluoridrico è inferiore al 20%, il dolore compare solo 24 ore dopo il contatto con il tessuto. La gravità e le conseguenze dell’esposizione dipendono dalla quantità e dalla concentrazione di HF e dalla superficie interessata. Il contatto con l’HF può provocare gravi effetti sistemici (fino all’arresto cardiaco, …), gravi ustioni della pelle, degli occhi o del tratto digestivo, nonché irritazione delle vie respiratorie in caso di inalazione fino all’edema polmonare.
Oltre all’acido fluoridrico, durante la combustione dell’elettrolita si formano e vengono rilasciati anche altri gas tossici (ossidi di carbonio).
Ma quante ne sai? Sei sempre il numero 1....

 

bracchetto scout

Ebiker celestialis
9 Dicembre 2018
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specy turbolevo comp m5 rossa

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La temperatura di esercizio ottimale per una batteria agli ioni di litio è compresa tra i 20 e i 40°C. Nella maggior parte delle batterie agli ioni di litio è presente un sistema di controllo della temperatura del dispositivo (“Battery Management System”, BMS) che impedisce alla batteria di funzionare oltre una certa soglia di temperatura (di solito 60°C).
Se la temperatura della batteria supera questa soglia, si verifica la decomposizione del rivestimento anodico. Al di sopra dei 70°C, l’elettrolita inizia a evaporare e ad aumentare la pressione nella cella, il che può causare guasti meccanici all’interno della batteria. Il calore aumenta la velocità della reazione che a sua volta aumenta la temperatura. Una successione di reazioni chimiche esotermiche all’interno di ciascuna cella può innescare una fuga termica che porta a un effetto domino fino al degrado di tutte le celle della batteria. Sovraccarichi, cortocircuiti o la presenza di calore esterno possono essere all’origine di questa fuga termica. L’aumento incontrollato della temperatura e della pressione all’interno della batteria provoca la degradazione dell’elettrolita che può fuoriuscire (sotto forma di liquido o di gas), incendiarsi ed esplodere.
L’elettrolita è composto da un solvente, principalmente carbonati organici, e da un sale conduttore come l’esafluorofosfato di litio (LiPF6). I carbonati organici in forma liquida o gassosa presentano un elevato rischio di infiammabilità, mentre l’esafluorofosfato di litio è nocivo se ingerito e provoca gravi danni alla pelle e agli occhi in caso di contatto. Può anche causare danni agli organi se il contatto è prolungato o ripetuto. Se l’elettrolita fuoriesce e reagisce con l’umidità o l’acqua, o se prende fuoco, può formarsi acido fluoridrico (HF) liquido o gassoso. La sua concentrazione dipende dalla temperatura della combustione e dalla quantità di elettrolita che sta bruciando.
L’acido fluoridrico rappresenta un doppio pericolo per il corpo umano. È un prodotto corrosivo a causa degli ioni H+ presenti nell’acido che distruggono le aree superficiali del corpo umano e molto tossico a causa degli ioni fluoruro F– che penetrano in profondità e provocano una necrosi cellulare. La chelazione degli ioni fluoruro sul calcio e sul magnesio provoca ipocalcemia e ipomagnesiemia, nonché la distruzione dei tessuti sottostanti. La deplezione di questi elementi porta a un eccesso di potassio e provoca uno squilibrio biologico che può manifestarsi con aritmie cardiache.
Quanto maggiore è la concentrazione di HF, tanto più rapidamente la vittima avvertirà le conseguenze dell’esposizione. Ad esempio, quando la concentrazione di acido fluoridrico è inferiore al 20%, il dolore compare solo 24 ore dopo il contatto con il tessuto. La gravità e le conseguenze dell’esposizione dipendono dalla quantità e dalla concentrazione di HF e dalla superficie interessata. Il contatto con l’HF può provocare gravi effetti sistemici (fino all’arresto cardiaco, …), gravi ustioni della pelle, degli occhi o del tratto digestivo, nonché irritazione delle vie respiratorie in caso di inalazione fino all’edema polmonare.
Oltre all’acido fluoridrico, durante la combustione dell’elettrolita si formano e vengono rilasciati anche altri gas tossici (ossidi di carbonio).
Tutte minchiate, figurati io ricarico la biga nella camera di mia suocera in parte alla stufa accesa.
 
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