sono considerazioni, alla fine, personali...per lavoro, sono 20 anni che devo ragionare in termini di Rischio, non di Pericolo, per poter affrontare in modo corretto i rischi sul lavoro.
Mi sono accorto che, spessissimo ed involontariamente, noi tendiamo a dare una stima sbagliatissima alla variabile "probabilità", in particolare a sottostimarla per le azioni quotidiane, e sovrastimarla invece quando eventi come quelli temuti si verificano nelle nostre "conoscenze".
Ad esempio, la stima del rischio per un attentato cresce tantissimo dopo un attentato, perchè? Cambia forse il Rischio in sè? O il pericolo/danno? no, cambia semplicemente il valore che diamo alla probabilità: estremamente basso prima dell'attentato, molto più alto subito dopo.
Oggettivamente, la probabilità di cadere in quel km e, nella caduta, di cadere in modo tanto balordo da picchiare la testa è veramente trascurabile. Quasi a livello di essere investiti da un'auto mentre si cammina sul marciapiede (per inciso, tra dicembre e gennaio almeno 3 persone sono morte in questo modo...)
Un conoscente non va mai in autostrada, per paura degli incidenti...beh, almeno 1 volta al mese trova conferma alla sua scelta.
In altre parole, non giudico in alcun modo chi ritiene di dover indossare il casco anche per percorrere pochi 100m di strada in bici, ma un'analisi oggettiva rende la necessità di protezione quanto meno irrilevante.