Il BMS come scritto da Spider1 lavora sulle tensioni, ha un filo per ogni parallelo di celle e controlla che le tensioni dei vari paralleli siano uguali, se sono differenti si dice che c'è sbilanciamento, un BMS nato per una capacità piccola potrebbe avere una corrente di bilanciamento inadeguata da una batteria di grossa capacità e non riuscire a bilanciarla, ma in genere se le celle sono di qualità (e quindi non delle 26650) si sbilanciano poco quindi il problema non sussiste.
Il bilanciamento viene fatto a fine carica, ed è il motivo per cui se si ha un indicatore di carica l'ultimo led impiega più tempo ad accendersi, se durante la fase di carica una cella (o meglio un parallelo) resta troppo indietro le altre saliranno di tensione oltre la soglia di sicurezza ed il BMS interromperà la ricarica.
@spieder1 Parlando di batterie 36V nominali il numero delle celle deve essere un multiplo di 10, passando a 11 o 12 celle significa passare da 36 a 39,6 o 43,2V quindi le cose cambiano parecchio, servirebbero anche 2 fili in più nel BMS.
Le batterie si fanno mettendo prima le celle in parallelo creando quindi delle celle di capacità multipla della singola, poi i 'paralleli' si mettono in serie per ottenere la tensione nominale voluta , 10 per una 36V, 13 per una 48V.
Una batteria da 36V nominali partirà da 42V (o qualche decimo in meno per allungarne la vita utile) a piena carica per scendere fino a circa 30V quando completamente scarica